I grassi, o lipidi, sono sostanze fondamentali per il nostro organismo, insieme a proteine, zuccheri e acidi nucleici (i mattoncini che costruiscono il nostro DNA).
Rappresentano la riserva di energia dell’organismo e sono essenziali per il trasporto e l’assorbimento delle vitamine liposolubili come ad esempio la vitamina E, la vitamina D, la vitamina A e la vitamina K.
Il glucosio fornisce invece energia in modo rapido ed efficiente: in seguito ai pasti l’intervento dell’insulina, un ormone prodotto dal pancreas, consente il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule affinché possa essere usato come fonte energetica.
Il “carburante” che non viene immediatamente utilizzato si “immagazzina”, sotto forma di glicogeno, nel fegato e nei muscoli per essere a disposizione nei momenti di bisogno.
Non vanno quindi bistrattati ma i loro livelli vanno mantenuti nei range consigliati!
Il colesterolo è talmente importante che il nostro organismo è in grado di produrlo autonomamente nel fegato: a questo si unisce quello introdotto con l’alimentazione. Entrambi vengono poi trasportati nel nostro torrente ematico all’interno di un composto di molecole, denominate lipoproteine.
Mai sentito parlare di LDL e HDL? Sono appunto “lipoproteine”: la proteina HDL trasporta il cosiddetto “colesterolo buono” che preleva dai tessuti il grasso in eccesso svolgendo una funzione di spazzino.
Invece la proteina LDL traporta il cosiddetto “colesterolo cattivo” che ha una funzione di “distributore” di grasso verso la periferia e ne promuove di conseguenza l’accumulo, se questo è in eccesso, nei vasi sanguigni.
È importante riuscire a mantenere la quota di colesterolo all’interno di valori consigliati:
È opportuno prestare attenzione anche al rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL che non deve essere superiore a valori di circa 5 negli uomini e circa 4,5 nelle donne, minore è questo rapporto minore è il rischio di patologie cardiovascolari.
Spesso ad elevati valori di colesterolo coincidono anche elevati valori di trigliceridi, ovvero grassi che vengono assunti tramite l’alimentazione e hanno una funzione energetica di riserva.
Anche in questo caso è importante che i trigliceridi non si accumulino nel sangue e i loro livelli vanno mantenuti al di sotto dei 150 mg/dl, così da diminuire il rischio cardiovascolare.
Infatti elevate quantità di grassi nel sangue (siano essi colesterolo o trigliceridi) si accumulano a livello dei vasi sanguigni in modo progressivo, generando nel tempo le cosiddette placche aterosclerotiche che possono portare a fenomeni trombotici, infarti o ictus.
In seguito ai pasti, in particolare quelli ricchi di zuccheri e carboidrati, il glucosio ingerito passa velocemente nel flusso sanguigno facendo aumentare la glicemia.
A digiuno il valore della glicemia dovrebbe mantenersi tra i 70 e i 100 mg/ml: quando più elevato, potrebbe indicare un malfunzionamento del metabolismo e se la glicemia a digiuno rimane sempre uguale o superiore a 126 mg/dl può indicare una condizione patologica nota come diabete.
Il diabete è una sindrome cronica caratterizzata da uno stato di iperglicemia ovvero il glucosio rimane nel flusso sanguigno a causa di una ridotta o assente produzione di insulina oppure ad una sua ridotta attività biologica.
La permanenza del glucosio nel sangue danneggia le pareti dei vasi sanguigni e non consente agli organi di utilizzarlo come fonte di energia, con conseguenze negative per il nostro corpo.
Esistono due parametri che ci possono aiutare a tenere sotto controllo la glicemia: l’indice glicemico e il carico glicemico.
L’indice glicemico è un parametro che valuta la velocità con cui gli zuccheri e i carboidrati di un alimento innalzano la glicemia. Classifica la “qualità” dei carboidrati, mentre il carico glicemico tiene conto sia dell’IG che della quantità di zuccheri per porzione consumata.
Per questo può essere utile conoscere il carico glicemico degli alimenti e dell’intero pasto in quanto ciò permette di valutare come gli alimenti impattano sulla variazione della glicemia dell’organismo.
Ma c’è una buona notizia! Prevenire tutte queste condizioni è possibile! Possiamo farlo con alcune “semplici” regole alla portata di tutti come:
Non dimenticare che anche i giusti integratori possono aiutarti a supportare nel modo migliore la tua salute cardiovascolare! Inositolo e Vitamina D sono sostanze naturali che contribuiscono a tenere sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue. I fitosteroli ossia “il colesterolo del mondo vegetale”, riducono invece l’assorbimento del colesterolo che introduciamo con gli alimenti, così come l’amaranto e le fibre alimentari.
Il riso rosso fermentato è in grado di interrompere la produzione di colesterolo da parte del nostro organismo. Anche gli acidi grassi della serie omega-3 hanno numerosi impatti benefici sul sistema cardiovascolare, controllano l’infiammazione e sono in grado di ridurre la presenza nel sangue dei trigliceridi.
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